Crediamo, non esista modo migliore per conoscere un fatto che ascoltarlo da chi lo ha vissuto veramente. La testimonianza di Piero Terracina è un’occasione unica per ricordare e per riflettere su un passato le cui sofferenze non possono essere dimenticate nell’agire quotidiano e futuro di ciascun uomo o donna liberi. Ebreo originario di Roma, Piero Terracina il 7 aprile 1944 venne arrestato e condotto, con la famiglia, al carcere di Regina Coeli e successivamente al Campo di concentramento di Fossoli. Il 23 maggio 1944 fu deportato ad Auschwitz – Birkenau e inviato al duro lavoro. Il 27 gennaio 1945 fu liberato dai russi.
Piero Terracina da anni è instancabile testimone della memoria del passato, un passato divenuto simbolo del male assoluto e della necessità che questa non venga meno. Parlare del passato a centinaia di ragazzi e giovani adulti, è in realtà parlare del futuro della nostra memoria. Piero Terracina ha fatto della memoria personale una memoria collettiva, che non può sottrarsi alle proprie responsabilità. “Occorre essere consapevoli” – in sintesi il suo messaggio – che il nostro tempo ci offre più di una ragione per rinnovare in tutta la sua forza il dovere di ricordare i drammatici eventi che sconvolsero i destini del popolo ebraico ed il corso stesso della storia. Tanta parte del mondo è chiamata a confrontarsi con le complesse questioni poste dalla struttura multietnica delle società contemporanee, nelle quali continuano, purtroppo, a proliferare in tutto il loro potenziale distruttivo, i germi del razzismo e dell’antisemitismo.
Mariagiulia Sandonà.
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